Discovering Minori
Benvenuti a Minori, scopriamola insieme!
Questo post non vuole essere una raccolta di informazioni reperibili dopo due click su Google, (ovvio che qualche info storica è d’obbligo). Proverò a mostrarvi anche il lato meno pubblicizzato del nostro piccolo paese, a modo mio. In fondo all’articolo, inoltre, vi suggerisco anche la colonna sonora adatta!
É difficile racchiudere la lunga e ricca storia di una città in un post (specialmente quando è il tuo paese natale), una breve scheda introduttiva può fare al nostro caso, eccola di seguito:
Città: Minori
Origine del nome: Rheginna Minor (in seguito Minori) si distingue da Rheginna Maior (attualmente Maiori). Tra le diverse teorie circa il significato del nome, lo storico Pompeo Troiano traduce Rheginna con valle o frattura, di fatti Minori è situata in una vallata alle pendici dei Monti Lattari.
Abitanti: Minoresi, 2900 c.ca
Posizione: Sud Italia, provincia di Salerno. Uno dei comuni che si trova sulla Costiera Amalfitana, nel bel mezzo.
Titoli: Città del Gusto, Comune Fiorito e Patrimonio Mondiale dell’umanità UNESCO.
Conosciuta già dai tempi di Tiberio, fu scelta come luogo di vacanza e ozio dai romani (chiamali scemi!). Al centro della vallata, nel I sec. d.C., fu edificata una grande villa sul mare: la Villa Marittima Romana. Nel VII sec. d.C. , la villa fu abbandonata e sepolta da fango e dai detriti trasportati dalle piene del fiume Reginna. Non si conosce il nome del proprietario della villa, pare si trattasse di un patrizio romano, molto probabilmente un senatore. Il mare, che a quel tempo rientrava molto più all’interno dell’insenatura, lambiva il perimetro di questa maestosa villa. Gli scavi hanno portato alla luce solo una parte della costruzione. Si ipotizza che l’antica struttura sia stata soppiantata , nei secoli successivi, dallo sviluppo edilizio dell’abitato di Minori nato e sviluppatosi nei secoli. Dai resti tutt’ora visibili è stato possibile risalire alla forma originale, al colore dei colonnati e alla bellezza dei suoi interni. Anticamente composta da due o più piani, resta solo la parte marittima inferiore: un giardino scoperto e verdeggiante, una piscina e un lungo portico che gira su tutti i lati. Tra le stanze visitabili, segnalo il Triclinium: una sala banchetto invernale in discreto stato di conservazione decorata con preziosi mosaici ornamentali. Al piano superiore si accede tramite una scala con gradini che variano l’altezza delle alzate e delle pedate, creando un interessante gioco prospettico. Dove una volta si trovava il piano superiore, oggi si trova il ricchissimo Antiquarium che custodisce reperti, anfore e parte di affreschi, adornanti, un tempo, la villa.
La data di inizio scavi ufficialmente riportata è il 1932 ma, in seguito all’alluvione del 26 ottobre 1954, la struttura fu sepolta nuovamente e solo successivamente fu riportata alla luce.
Originalmente villaggio di pescatori, ebbe il suo sviluppo in età medievale. Il villaggio era suddiviso in tre aree: quella marittima con gli attracchi delle imbarcazioni e l’arsenale, quella urbana con botteghe e casali e l’area agricola. Quest’ultima già dal Medioevo ha determinato una graduale trasformazione del territorio, con la costruzione di terrazzamenti con muri a secco adibiti alla produzione di limoni. Tutt’oggi la coltivazione e l’esportazione di limoni rappresenta una parte importante della vita agricola del paese. Diverse le attività presenti e legate al giallo e profumatissimo sfusato amalfitano: dai liquorifici artigianali, dove si produce il buonissimo Limoncello, alle attività ristorative e al Lemontour®, un’esperienza da vivere in prima persona attraverso tutte le fasi della coltivazione e lavorazione del Limone Costa d’Amalfi I.G.P.
Uno degli elementi più importanti e che ha influenzato anche l’evoluzione del villaggio è la figura di Santa Trofimena, Vergine e Martire, originaria della città di Patti in Sicilia. Il nome, che a molti suonerà particolare, deriva dal greco e significa “Fanciulla che porta bellezza”. Per secoli Minori è stato l’unico paese della costiera a conservare le spoglie di una Santa. S.Trofimena, la cui invenzione delle reliquie è ricondotta al il 640 d.C., oltre che Patrona di Minori, è stata a lungo prima protettrice del Ducato Amalfitano.
La costruzione di una piccola chiesa nella zona centrale del paese fu l’inizio dell’evoluzione urbana e paesaggistica di Minori, nei pressi dell’allora piccolo edificio Sacro sorsero casali e altri edifici. Il privilegio di ospitare le reliquie della Santa, fu un fattore determinante per l’elevazione a diocesi nel 987 d.C.. In seguito la chiesa venne ampliata dando origine ai diversi volumi sovrapposti che attualmente compongono la Basilica settecentesca e la Cappella dell’Arciconfraternita del SS Sacramento. Quest’ultima, nata nel 1600 come Confraternita, ricevuto nel 1920 poi il titolo onorario di Arciconfraternita ad opera di Papa Benedetto XV, merita davvero una visita. L’Arciconfraternita custodisce anche quelli che sono gli antichi e suggestivi riti della Settimana Santa, tra i più mistici e preziosi momenti di fede della nostra comunità. La figura dei battenti è molto importante. Sono dei fedeli vestiti con tunica bianca, incappucciati e cinti da una fune spessa di canapa, in ricordo delle flagellazioni che ci si imponeva per penitenza dei peccati commessi. Da questo deriva il nome di “battenti” o “flagellanti”.
Durante i giorni della Settimana Santa, costoro girano per l’intero paese, comprese le frazioni. Il culmine delle celebrazioni si raggiunge il Venerdì Santo con la processione del Cristo morto: l’illuminazione pubblica dell’intero paese viene spenta per lasciare spazio al rosso vivo dei lumini in una scenografia mozzafiato, la processione percorre le strade principali del paese, accompagnata dal canto dei battenti, del coro e del complesso bandistico di Minori.
L’attuale Basilica di circa 2400mq è la più ampia della Costiera Amalfitana. Ha tre navate con ampia cupola sul transetto e una luminosa sagrestia, all’interno sono conservati pezzi di grande importanza artistica come il dipinto della crocifissione, posizionato sull’abside centrale e realizzato da Marco Pino da Siena nel 1500. Alla cripta si accede tramite due scale curve poste ai piedi dei pilastri che sorreggono la cupola, occupa lo spazio sottostante al presbiterio e in un’urna di marmo conserva le reliquie della Santa, custodite a Minori da circa 1400 anni. La facciata esterna della Basilica è di grande impatto. Rivolta a sud verso il mare, è decorata con ornamenti tipici del settecento. Alla sua sinistra troviamo il campanile che si erige alto e maestoso dai primi dell’ottocento, visibile da buona parte di Minori. Grandi e diversi gli eventi legati ai festeggiamenti della Santa durante l’anno: 5 novembre, 27 novembre (anniversario del ritrovamento delle reliquie, nascoste contro il trafugamento ad opera dei Longobardi) e 13 luglio (seconda deposizione delle reliquie).
Antistante alla Basilica vi è una piccola piazzetta nei pressi del Municipio, con una fontana, quest’ultima chiamata “la Fontana dell’Amore”. Qui gli incontri tra innamorati erano furtivi, difficili; gli sguardi complici e le possibilità di conquista erano sfruttate al meglio.
Essendo una città di mare, l’arte della pesca ha avuto un ruolo importante nell’economia di Minori ma, degna di gran nota, è la ancor più importante produzione di pasta a mano che già al tempo del Regno delle due Sicilie, vedeva Minori come uno dei maggiori produttori ed esportatori di pasta. Il fiume Reginna, che percorre l’intero paese dividendolo in due, azionava i numerosi mulini dislocati lungo il suo percorso e sul fronte mare, dove gran parte degli attuali palazzi storici erano, un tempo, pastifici.
Attualmente, dislocate in diversi punti del paese, le ruote delle antiche macine restano in mostra, segno indelebile di questa grande e storica tradizione. Diversi e golosi i formati di pasta, tra i più particolari ricordo i “Ricci” e gli “Ndùnderi”: gnocchi al cui impasto viene aggiunta la ricotta vaccina (un tempo veniva usato il caglio), farina, uova, sale, pepe e formaggio. La classica forma di gnocco, col suo incavo, è data dal gioco di mani esperte. Si usa condire questo formato di pasta con sugo a base di carne. Tanto importante la pasta a Minori da dedicargli anche una piazzetta: “Largo Solaio dei Pastai”, proprio nei pressi dell’attuale pastificio, un angolo suggestivo e nascosto in una traversa del corso principale.
La corrente del fiume azionava non solo i mulini dei pastifici, ma anche quelli per la lavorazione e produzione di carta. Nella parte più interna del paese, infatti, sono ancora visibili gli edifici che ospitavano le antiche cartiere. Proseguendo verso l’interno si arriva all’Auriola, un bosco incontaminato, dove il fiume Reginna scorre tranquillo, costituendo la meta di festose Pasquette e scampagnate.
Diverse le frazioni e i quartieri di Minori ad esempio: Villa Amena, Monte, Petrito e Torre. Arrampicate sulle colline, incastonate nelle viuzze, ogni frazione ha un paesaggio ben contraddistinto e una propria chiesa.
Villa Amena è un borgo al quale lego la mia infanzia, un po’ perché si trova nei pressi della casa dei miei genitori, un po’ perché io ed i miei amici abbiamo passato le giornate a giocare nella piazzetta, (che allora ci sembrava immensa), antistante la chiesa di San Gennaro e all’Oratorio di Santa Maria delle Grazie (‘a marònn’e Villamena). Il nome la dice tutta: è davvero un luogo tranquillo circondato dal verde, dove il tempo sembra fermarsi. Il profumo dell’uva nei giorni di vendemmia che rialeggia per i vicoli e le scale, mi riporta alla mente ricordi dei primi giorni d’autunno.
Monte è la frazione accanto a Villamena, infatti, le due sono collegate da una stradina interna. Avete presente una sorta di tetris ma fatto di case, terrazze e balconi? Ecco, Monte è un agglomerato di case colorate e di diverse dimensioni, sovrapposte e incastrate come un puzzle che gira tutto intorno alla collina. La chiesa degli Angeli Custodi fa capolino dall’alto della montagna, con vista della sua frazione e di tutta la parte centrale di Minori. Tra Monte e la parte più esterna sulla collina ad ovest di Minori, oltre al cimitero, troviamo una via di comunicazione con la frazione Torello del comune di Ravello. Questa strada coi suoi numerosi gradini è tutt’ora parte dell’itinerario di molti turisti, che si avventurano tra Ravello e Minori a piedi passando tra limoneti e alberi di ulivo.
Dall’altro lato, ad est, vi è il Petrito. Anche qui i tetti si rincorrono in salita, ma una delle cose che ricordo con più piacere, è il nome di una delle stradine che portano al Petrito: “Tac Tac” (avete letto bene!),. Il nome trova origine dal rumore provocato degli zoccoli sulle scale che conducono alla frazione.
Torre è una delle frazioni più esterne e alte di Minori, il nome deriva dalla presenza di una piccola fortificazione, di cui purtroppo non si riscontra traccia, risalente al tempo del Ducato indipendente (839-1131). Un’affaccio invidiabile, questo villaggio divide nella parte alta della costa il comune di Minori da Maiori. Si raggiunge grazie ad una nuova stradina interna o dopo numerosi gradini sulla collina ad est del paese ed è, oltre ad un punto panoramico strategico (come rinunciare ad affacciarsi dal belvedere della Mortella?), un percorso consigliato a chi ama perdersi tra il blu del mare, il verde\giallo dei limoni e a chi, con pazienza e spirito agonistico, vuole mantenere un’invidiabile forma fisica (infatti il sottoscritto manca a Torre da molto tempo!).
Menzioni meritate vanno al vicoletto di Santa Lucia con la sua chiesa del X secolo, alla preziosa chiesa di San Giovanni a mare, nel suo rione, e al campanile dell’Annunziata del XII sec. Sì, vi avevo avvisato, una valanga di chiese e di posti da scoprire… si consigliano scarpe comode!
Il grande assente fino ad ora in questo lungo post (ne approfitto per scusarmi, anzi, se siete arrivati fin qui complimenti!) é il Lungomare “California”, ignoro in tutta onestà il motivo di tale appellativo!
Luogo di ritrovo per eccellenza, si raggiunge anche attraversando il corso principale. Non è molto lungo, ma abbastanza grande da contenere tanta storia del nostro paese. Nonostante il tempo passi, cambi aspetto e forma, spuntino piante e scompaiano panchine, resta uno dei luoghi più cari ai minoresi.
Un tempo ricco di palme, adesso meno verdeggiante (il punteruolo rosso non ci ha risparmiati) è sempre bello rifugiarsi d’estate all’ombra degli alberi su di una panchina, se si è in compagnia poi, quale postazione migliore delle “panchine di fronte”?
Una presenza certa sul nostro lungomare è la Fontana Moresca: arrivando da Maiori, appena si gira la curva è lei a fare capolino con la sua alta colonna dalla quale cascano acqua e piante ornamentali, un’ampia vasca dove sui bordi troviamo due leoni con il loro getto d’acqua. Credo che non esista un bambino di Minori senza una foto a cavallo di uno dei due leoni o con le mani nella vasca piena di pesci rossi, che di anno in anno aumentano e crescono a dismisura. Ad ovest troviamo invece il pontile, attracco storico di recente restauro. I tuffi dal pontile erano un must dei giovani della mia generazione. Oggi è il punto di partenza e di arrivo per le “Vie del Mare” verso altre città turistiche della Costa.
Insolita struttura è il campetto di calcio con le sue gradinate, insolita poiché (andiamo!) dove lo trovate un campetto di calcio su di un lungomare? I tornei estivi e gli allentamenti durante l’anno (calcetto, tennis) però lo rendono sempre zona di ritrovo e svago. Il mercato settimanale di giovedì, rende il lungomare, un’area strategica dove fermarsi e dar fondo alla cassa, idem quando in occasioni di feste si riempie di bancarelle.
Concludendo, potrei dirvi che vivere a Minori ha ovviamente pro e contro: un posto che tanto ti regala in bellezze naturali e paesaggistiche, altrettanto toglie quanto a possibilità. Basti pensare che per arrivare a Minori senza la propria auto o un taxi\ncc è necessario affidarsi all’unico servizio di autobus (SitaSud), il quale propone una sola corsa all’ora e in periodi di maggiore affluenza (ad esempio d’estate), può anche lasciarti a piedi mentre, se decidi di venire con la tua auto, potresti avere difficoltà nel trovare parcheggio. Chiunque nasca e cresca qui, coccolato tra il mare e le montagne, appena raggiunge una meta lontana viene invidiato per il suo paese natale, ma a che prezzo? Voglio dire, molti sono i giovani che rinunciano per scelta e necessità a vivere qui, dove hanno affondato da sempre le proprie radici. Una delle domande che comunemente mi viene rivolta da amici e conoscenti è: “Ma a Minori, cosa fate d’inverno?”. Ecco, viviamo in una perla che poco offre ai propri giovani: dalle offerte di intrattenimento estive (stagione in cui un paese di mare dovrebbe dare il meglio di sé) a quelle invernali, quando uno dei posti dove si ha più scelta è la vicina Salerno. Forse il mio è un paese dove vivi e vivi bene fino a quando le tue aspettative non diventano più alte. Forse, il non più sottaciuto segreto è allontanarsi, come già diversi e lungimiranti minoresi hanno fatto. Crescere e magari tornare portando un valore aggiunto, apprezzando maggiormente quello che Minori offre incondizionatamente.
Oppure restare e vivere, amare quello che nel male e nel bene, resta uno dei paesi più belli della Costiera Amalfitana e (permettetemelo, con orgoglio) più belli di Italia.
IN SOTTOFONDOCOLLEGAMENTI ESTERNI
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